20 Nov Evoluzione umana nel terzo millennio. La multisensorialità
Siamo entrati da pochi anni nel terzo millennio, ma già da qualche decennio è iniziata un’era caratterizzata dall’espansione della coscienza che da individuale si sta trasformando sempre più in coscienza universale, o planetaria.
La Coscienza Planetaria induce una trasformazione evolutiva dovuta alla comprensione dei valori più elevati dell’essere umano, valori che si esprimono al di là della nostra mente razionale.
Saul Goodman, nel suo libro “Attivazione del corpo di luce” afferma che negli ultimi millenni l’umanità ha perseguito la strada verso la conoscenza logica e concreta.
Si è trattato di un periodo molto utile, perché siamo stati aiutati a razionalizzare e a riordinare molti principi vitali, che hanno consentito al nostro intelletto di comprendere meglio la nostra natura umana.
Come abitanti di questo pianeta avevamo, infatti, bisogno di sviluppare la nostra intelligenza razionale, affinché la nostra componente fìsica (corpo e mente) fosse in grado di incontrare e colloquiare con altri livelli di conoscenza. Nello stesso tempo la società si è spesso autodelimitata nei confini di spiegazioni molto concrete ed esclusivamente connesse con la realtà e la razionalità e, così facendo, si è staccata dalle proprie sorgenti e dalle proprie radici, che vanno di là dal nostro pianeta.
Per questo motivo, all’inizio dell’era in cui viviamo, le scienze che in molte culture usavano liberamente le forze energetiche, sono state lentamente ricacciate indietro e bollate dalla scienza ufficiale come superstizioni, e dalla chiesa come eresie.
Dal momento in cui queste strutture di potere emergenti hanno capito che la conoscenza di queste energie avrebbe consentito l’autocontrollo e la libertà di pensiero, sono arrivate a perseguitare chi ancora seguiva queste pratiche e non hanno consentito che esse venissero divulgate, o almeno ci hanno provato (vedi l’esempio di Galileo Galilei).
Ora che l’umanità è riemersa dall'”età buia”, le antiche conoscenze e le pratiche dei nostri antenati stanno pian piano tornando alla luce.
Oggi viviamo in un’epoca piena di scoperte e di sfide che necessitano di libertà di pensiero e d’azione.
C’è allo stesso tempo bisogno di chiarezza e di responsabilità, perché ci si addentra in terreni poco conosciuti.
Con il risveglio delle conoscenze antiche e con l’accettazione anche da parte del mondo scientifico che alcuni “eventi” accadono senza che sia possibile fornirne una spiegazione logica e tanto meno scientifica, gli eventi cosiddetti “paranormali” diventano sempre più “normali”, cioè rientrano sempre più nell’esperienza comune di tutti noi e ne parliamo sempre più spesso e con più disinvoltura di un tempo, senza per questo temere di essere considerati “pazzi”. Questi eventi si realizzano grazie alla nostra MULTISENSORIALITA.
Cos’è la Multisensorialità?
In questo terzo millennio appena iniziato l’uomo si sta evolvendo sempre più da “individuo limitato ai cinque sensi” (come lo ha definito Gary Zukav nel suo splendido libro “Una sedia per l’anima”) a “individuo multisensoriale”.
I nostri cinque sensi, vista, udito, olfatto, gusto, tatto, formano un unico sistema sensoriale designato a percepire la mera realtà fisica.
La multisensorialità invece è data da quelle funzioni psichiche che ci permettono di percepire il mondo di là dai nostri cinque sensi fisici, grazie ad altrettanti “sensi animici” come la seconda vista, il secondo udito e così via. Queste funzioni non sono analizzabili a livello scientifico, pertanto la scienza non le riconosce, ma tutti noi sappiamo che esistono, visto che almeno una volta nella nostra vita le abbiamo sperimentate. Che ne siamo consapevoli o meno, è così.
Tali funzioni accompagnano la nostra vita da sempre, la caratterizzano e la condizionano, ma la nostra società occidentale ci impone, sin da bambini, di ignorarle.
E’ così che già da bambini perdiamo la connessione con la dimensione extra sensoriale della nostra esistenza e rinunciamo pian piano a credere che ciò che ci accade su un piano extra sensoriale sia reale.
Perdiamo la fiducia nella nostra capacità di comprendere la realtà per quella che è, con conseguente diminuzione del senso di autostima che da bambini non ci manca (anche se non ne siamo consapevoli).
Così facendo ci chiudiamo alla dimensione sovrannaturale della vita: chiudiamo le antenne della nostra sensitività laddove per sensitività si intende la capacità di percepire stimoli normalmente non avvertiti dagli organi di senso.
La sensitività è considerata una capacità paranormale, ma poiché é ormai dimostrato che è insita in tutti gli esseri umani, dobbiamo cominciare a considerarla una normale caratteristica dell’essere umano.
La società che ci circonda, purtroppo, si ostina ancora a voler credere solo a ciò che vede.
Per la nostra cultura occidentale nulla di ciò che è invisibile, esiste.
E’ solo nella religione che possiamo addentrarci in ambiti non documentabili dalla realtà oggettiva di tutti i giorni, e cioè credere in qualcuno o qualcosa d’invisibile, come Dio.
Oppure è dalla scienza che può venire il riconoscimento che qualcosa d’invisibile esiste, per esempio le onde (elettromagnetiche o di altro Tipo).
Ma fuori dell’ambito religioso o scientifico siamo costretti a credere solo a ciò che vediamo, udiamo, gustiamo, tocchiamo e odoriamo.
Se qualcuno di noi, infatti, si “azzarda” ad affermare di vedere qualcosa che altri non vedono, o di udire voci o suoni non uditi da altri, o anche di percepire odori o profumi non percepiti da alcuno, come di sentirsi toccare da qualcuno che non c’è, o ancora di sentire dei gusti particolari pur senza aver introdotto nulla in bocca, rischia di essere “preso per pazzo” o forse, oggi come oggi, di essere solo considerato un po’ strano.
Se poi questo qualcuno insiste in queste affermazioni, il rischio é ancora maggiore: essere condotto da uno psichiatra che farà una diagnosi di “allucinazioni visive o uditive” o quant’altro con conseguente, ovvia, prescrizione di psicofarmaci.
Psicofarmaci che offrono, in tal caso, il solo vantaggio di rasserenare chi circonda il soggetto che rivela la sua capacità di andare oltre il mondo materiale.
Ma gli psicofarmaci hanno anche l’effetto di appannare chimicamente la sua coscienza, in altre parole la sua sensitività.
Quelle che io chiamo “antenne della sensitività”, hanno la funzione di fare da ricetrasmittenti delle informazioni che arrivano dall’etere, per poi essere utilizzate sul piano fisico.
Sono dunque un’emanazione della nostra Anima che funge da collegamento fra la dimensione spirituale e la dimensione terrena dell’essere umano.
Nei bambini le antenne della sensitività sono ben alte e ricettive, poiché animicamente sono ancora molto connessi col mondo spirituale da cui la loro anima proviene.
Pertanto le informazioni che vengono loro trasmesse dal mondo invisibile sono facilmente recepite, e naturalmente trasmesse a coloro che li circondano.
Ma quando riportano alle loro genitrici tali informazioni, per esempio di aver visto qualcuno d’invisibile, o udito qualche voce o suono “inesistente” o molto altro ancora, la risposta più frequente degli adulti è generalmente “sono solo fantasie!”.
In tal modo cercano inconsapevolmente di far abbassare le antenne della sensitività ai loro figli, i quali, se insistono, rischiano una visita da un neuropsichiatra infantile.
Meglio sarebbe se gli adulti ascoltassero con molta attenzione le “fantasie” dei loro figli: ne trarrebbero informazioni davvero interessanti sul mondo invisibile, dal quale essi stessi si sono allontanati molti anni prima (e per lo stesso motivo)!
COME SI MANIFESTA LA MULTISENSORIALITA’
La Multisensorialità è data da Funzioni dell’Anima che si manifestano attraverso fenomeni comuni a tutti noi quali le sensazioni, le percezioni, le intuizioni, le ispirazioni e così via.
Certo, questi non sono considerati “fenomeni” dalla Psicologia tradizionale, che li ha ampiamente studiati definendoli “funzioni psichiche” connesse con la nostra sensorialità fisica, in altre parole con i nostri cinque sensi.
Ma noi li consideriamo funzioni dell’Anima perché ci permettono di entrare in connessione con la nostra dimensione spirituale.
E se per sensazione la psicologia generale intende – cito dal Dizionario di Psicologia di Umberto Galimberti – “elementi della conoscenza sensibile, provocati da stimoli esterni, agenti sugli organi sensoriali” e la psicologia fisiologica identifica la sensazione con la stimolazione degli organi di senso, mentre Jung considera “la sensazione, un semplice fatto non sottoposto alle leggi della ragione”, la Teoria della Multisensorialità definisce le sensazioni “emanazioni dell’Anima che partono dal nostro corpo sollecitato da eventi esterni”.
Ad esempio posso dire a una persona che mi sta parlando: “tu mi stai mentendo, non ti credo” perché recepisco dalla sua persona un’emanazione energetica che m’informa che non è sincera.
Oppure posso affermare “Ho la sensazione che accadrà…” (qualsiasi cosa).
In entrambi i casi sto ricevendo informazioni energetiche dall’ambiente esterno (l’energia vibra intorno a noi e produce effetti sul campo elettromagnetico che circonda il nostro corpo).
Mentre la percezione è “un insieme di funzioni psicologiche che permettono all’organismo di acquisire informazioni circa lo stato e i mutamenti del suo ambiente, grazie all’azione di organi specializzati quali la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto”.
Le percezioni di un essere umano multisensoriale, invece, si estendono oltre la realtà fisica e gli permettono di percepire e apprezzare il ruolo che tale realtà fisica svolge nel quadro più ampio dell’evoluzione.
In sostanza si tratta di informazioni eteree captate dalle antenne dell’individuo multisensoriale. Tali informazioni non hanno un riscontro concreto nella realtà, ma l’individuo le sente come vere, anche se non sa spiegarne il motivo o l’origine.
E l’intuizione che cos’è?
Sempre secondo il Dizionario di Psicologia di Umberto Galimberti per Intuizione s’intende la “comprensione di qualcosa senza mediazione concettuale”.
Bergson la definisce “una conoscenza immediata e irrazionale”.
Jung considera l’intuizione una delle quattro funzioni della psiche accanto al pensiero, alla sensazione e al sentimento.
Compito dell’Intuizione è “trasmettere le percezioni pervia inconscia”.
Sempre secondo Jung l’Intuizione si presenta in forma soggettiva o oggettiva. L’intuizione soggettiva è “la percezione di fatti psichici inconsci di provenienza essenzialmente personale” mentre l’intuizione oggettiva è “la percezione di dati di fatto basati su percezioni relative all’oggetto e su pensieri e sentimenti da queste determinati”.
Occorre anche distinguere forme concrete e forme astratte d’intuizione, secondo il grado di compartecipazione della sensazione.
L’intuizione concreta fornisce percezioni riguardanti la realtà di fatto delle cose. E’ un processo reattivo, giacché deriva direttamente da situazioni di fatto già date. L’intuizione astratta invece, fornisce la percezione di connessioni ideali, cioè che derivano da “idee”.
Essa ha bisogno di un determinato elemento che la indirizzi, di una volontà o di un’intenzione.
Se tutto ciò che vi ho descritto finora vi sembra piuttosto complicato, bene, ora ve ne parlerò in modo più chiaro e diretto, secondo la Teoria della Multisensorialità.
Secondo Gary Zukav l’intuito è dato da informazioni che non giungono dai nostri cinque sensi fisici.
Per la personalità multisensoriale le intuizioni sono “le informazioni che partono dalla saggezza della nostra anima per giungere alla consapevolezza della nostra mente razionale”.
Einstein dice “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale ne é un fedele servo”. L’intuizione è la voce del mondo non fisico.
E’ il sistema di comunicazione che libera la personalità fondata sui cinque sensi dalle limitazioni del suo sistema percettivo, consentendo così alla personalità multisensoriale di rivelarsi e di esprimersi.
Secondo la personalità a cinque sensi, intuizioni e illuminazioni avvengono in modo imprevedibile, e non è possibile farvi affidamento.
Per la personalità multisensoriale, le Intuizioni sono le registrazioni all’interno della coscienza di una guida amorevole che aiuta l’individuo in continuazione, controllandone e sostenendone la crescita.
Il primo passo per raggiungere questo risultato consiste nel rendersi conto di ciò che si prova: seguire le proprie emozioni conduce, infatti, alle loro fonti.
Solo per mezzo delle emozioni l’essere umano evoluto può incontrare il campo di forza della sua Anima.
Naturalmente se le proprie emozioni vengono riconosciute, elaborate e non bloccate: mantenendo chiare le proprie emozioni, la negatività emozionale scompare, e ciò apre il sentiero intuitivo.
E’ necessario dunque purificarsi quotidianamente da ogni impatto emozionale, così da eliminarne le scorie e le tossine.
Come?
Portando a termine le faccende incomplete dal punto di vista emotivo, non andando a dormire la sera ancora in preda alla rabbia, facendo in modo di non lasciarsi contaminare spiritualmente e imparando a lavorare con le proprie correnti di energia, rispettandole.
E’ poi importante concedersi un’apertura verso la propria esistenza e l’universo intero. Insomma, la pulizia emozionale apre le porte all’Intuito.
Solo così potremo considerare l’Intuizione una sorta di ricetrasmittente che mette in contatto l’Anima con la Personalità per mezzo del Sé Superiore.
Il Sé Superiore infatti è il punto di contatto che unisce l’Anima alla sua Personalità.
La comunicazione Anima-Personalità è l’esperienza più elevata del Sé.
Ora, la comunicazione tra la personalità e la sua anima è un processo intuitivo che appartiene al nostro sistema interiore e che ci permette di comprendere e sperimentare in modo consapevole la Verità Universale.
L’Intuizione inoltre apre le porte all’Ispirazione.
L’ispirazione è definita in psicologia “idea improvvisa che permette di rivisualizzare un problema, offrendo in pochi attimi la soluzione cercata”.
Per Gary Zukav l’Ispirazione è la risposta improvvisa a una domanda da parte del Sé Superiore; è il significato che prende forma nella nebbia della confusione; è la luce che appare nell’oscurità; è la presenza della divinità.
Per me l’Ispirazione è un momento magico in cui ci sentiamo spinti da una forza esterna in una precisa direzione.
Forza esterna che non ci appartiene a livello di consapevolezza razionale, ma che al tempo stesso riconosciamo quale parte più profonda della nostra Anima.
La multisensorialità si manifesta non solo grazie ai cinque sensi animici, non solo grazie alle sensazioni, percezioni, intuizioni, ma anche grazie a Percezioni Extrasensoriali (ESP) quali, solo per riportare gli esempi più conosciuti, la Telepatia, la Chiaroveggenza, la Precognizione.
E se in questo momento state pensando che sto parlando di fenomeni paranormali, vi sbagliate: questi fenomeni, per me, sono “normali”, anzi “umani” perché comuni a tutti gli esseri umani.
La differenza sta nel l’accetta re di captare ciò che arriva dal mondo spirituale con le proprie antenne sensitive o preferire la pseudo sicurezza del mondo limitato ai cinque sensi.
Vediamo intanto di spiegare cosa sono le Percezioni Extrasensoriali.
Per Percezione Extrasensoriale s’intende quei fenomeni che portano all’acquisizione di informazioni per vie sconosciute (Bruno Severi).
La Telepatia ovvero la lettura e la trasmissione del pensiero, è per Bruno Severi quel processo mediante il quale una persona viene a conoscenza di uno o più contenuti mentali di un’altra persona, senza l’ausilio dei cinque sensi e di alcun altro mezzo di comunicazione.
La Chiaroveggenza è invece quel processo mediante il quale una persona viene a conoscenza di una realtà oggettiva al di là della portata dei cinque sensi e delle possibilità convenzionali di apprendimento, e potendo escludere la Telepatia.
La Precognizione è la conoscenza di eventi futuri assolutamente non prevedibili e che non possono essere favoriti in nessun modo da chi fa la predizione.
La Precognizione viene anche definita “fenomeno psicognitivo per cui s’ipotizza che un uomo acquisisca una conoscenza interagendo con il mondo fisico a lui esterno per vie ancora sconosciute escludendo la telepatia” (Piero Cassoli).
Questi fenomeni, captati dalle nostre antenne sensitive, avvengono generalmente in modo spontaneo, cioè accadono in modo inatteso senza che possiamo prevederli, in modo imprevedibile nei tempi della loro manifestazione, quando cioè meno ce lo aspettiamo.
E sono proprio questi i fenomeni di tipo più sconvolgente, perché sono portatori di notizie o intuizioni spesso importanti, talora tragiche, raramente banali.
A chi non è accaduto, se non proprio per esperienza diretta ma almeno per sentito dire, di conoscere inspiegabilmente cose che umanamente non avrebbero potuto apprendere e che gli sono state utili, o potevano essergli utili se le avesse prese in considerazione, per evitare fatti spiacevoli, o scongiurare pericoli imminenti?
Queste esperienze si manifestano di solito sotto forma di sensazione, d’idea improvvisa, di sogno, alcune volte di visione o di allucinazione.
Per poter meglio inquadrare questi fenomeni il fisiologo russo Leonid Vassiliev ha suddiviso in cinque categorie il modo in cui possono manifestarsi:
- sensazioni molto vaghe di qualche messaggio, senza che il percipiente sappia riconoscere chiaramente il contenuto e l’eventuale fonte.
A posteriori realizza che un fatto è successo ed ha tutti i requisiti per collegarsi a quella strana sensazione;
- il messaggio percepito è legato a una persona precisa, ma il contenuto di quel messaggio è assai vago;
- il percipiente conosce anche i dettagli di ciò che è successo alla persona (o alla situazione) cui corre il suo pensiero, però, molto spesso, i dettagli assumono una forma simbolica;
- il percipiente vive allucinatoriamente l’esperienza, ossia proietta all’esterno immagini fornitegli dall’inconscio ritenendole del tutto reali;
- il percipiente vive un fenomeno piuttosto strano, ma non per questo meno frequente.
Si tratta dell’O.B.E. ovvero “esperienze fuori dal corpo”.
Il sensitivo si sente come uscito dal proprio corpo e con la mente (ma io direi con l’Anima, che è energia allo stato puro) può visitare altri luoghi, anche distanti, e riferirne al ritorno.
Sarebbe dunque una forma di chiaroveggenza viaggiante. Malgrado siano stati fatti molti esperimenti per dimostrare l’esistenza dei tanti fenomeni cosiddetti paranormali, e si continui a farli con molta serietà, la scienza resta molto scettica e tende a non avvalorare sperimentazioni che non rispondono ai suoi criteri.
Ma fortunatamente i tempi stanno cambiando, la scienza riconosce i suoi limiti, riconosce che gli strumenti che ha a disposizione sono insufficienti per spiegare fenomeni che non possono essere soggetti a sperimentazione scientifica visto
che i fenomeni psichici extrasensoriali sono soggettivi, si manifestano secondo tempi e modi non controllabili né programmabili, pertanto non possono sottostare ai criteri della sperimentazione scientifica.
E allora, come Freud, giovane medico che alla fine dell’8oo non poteva dimostrare scientificamente l’esistenza dell’inconscio, ma ne ha fatto oggetto di studio per tutta la sua vita, dimostrandone l’esistenza su un piano di realtà, così noi oggi asseriamo che la Multisensorialità, antenne psichiche che fanno da collegamento fra la nostra dimensione spirituale e la nostra dimensione terrena, è una REALTA’, anche se la scienza non è ancora in grado di sperimentarla.
Vorrà dire che attenderemo con fiducia la nascita di nuovi modelli scientifici, magari elaborati da scienziati con le antenne su, che portino più luce e chiarezza su questi fenomeni così affascinanti e controversi.
Scienziati e studiosi come il nostro professor Brugnoli, il cui sapere spazia dagli studi più approfonditi sulle Neuroscienze a una ricerca della Coscienza e dell’Anima Planetaria, Scienziati e studiosi di cui oggi si parlerà.