20 Ott Psicologia del Futuro
La Psicologia accademica, quella tutt’oggi insegnata nelle Università italiane, è lontana mille miglia dal prendere in considerazione i Chakra e la loro funzione psicologica (*) (**) E’ cieca rispetto all’efficacia dell’Energia Vitale (***) utilizzata in psicoterapia, e sorda nei confronti di concetti che si richiamano alla Reincarnazione (****), anzi decisamente contraria perché alla reincarnazione viene dato il significato di una religione, mentre nei Paesi anglosassoni viene usata come modello di psicoterapia.
Negli articoli succitati ho voluto esporre conoscenze antiche molto attuali e senz’altro innovative, che possono apportare un notevole beneficio al corpo e allo spirito di noi “poveri” occidentali, orgogliosamente appartenenti alla “Società Civile, Industrializzata, Moderna, Tecnologica, ecc. ecc.”.
E’ lecito chiedersi quanto stiamo influendo negativamente sul nostro Pianeta Terra, con tutte le innovazioni tecnologiche finalizzate a procurarci il maggior numero possibile di comfort e lusso (per chi se lo può permettere). Al contempo guardiamo con superba superiorità a quei Paesi che professano un credo sociale diverso dal nostro, orientato alla crescita spirituale finalizzata all’evoluzione dell’Anima.
L’evoluzione dell’Anima è la base, a mio avviso, della Psicologia del Futuro. Un futuro antico come il mondo, un futuro che rincorre il passato, quel passato ricco di scoperte dovute all’intuizione e non alla ricerca scientifica. Molte, moltissime “intuizioni” sono state successivamente confermate dalla scienza, il che dimostra che la mente umana può “scoprire” molto di ciò che c’è da scoprire nel nostro mondo col solo utilizzo delle facoltà connesse con la Muitisensorialità (*****).
Ora vien da chiedersi: a cosa serve conoscere la funzione psicologica dei Chakra? Come questa conoscenza può aiutarci a superare le problematiche connesse con quell’area psicofisica in cui l’Energia non fluisce come dovrebbe?
E’ sempre dall’Oriente che giungono risposte universali ai nostri interrogativi. Nel testo “Reiki, l’Energia Vitale Universale per la guarigione naturale” (E. Carpintieri, C & C editori associati, 1994), leggiamo una storia interessante.
In Giappone il dottor Mikao Usui, monaco cristiano giapponese, vissuto nel 190 secolo, si poneva domande sui miracoli relativi alle guarigioni fisiche. Il suo bisogno di sapere come avvenivano alcune miracolose guarigioni lo indusse a lasciare l’insegnamento e il suo Paese, portandolo prima a Chicago dove consegui il dottorato in Teologia, e poi in India dove visse nei monasteri buddisti nella speranza di ricevere le risposte che cercava, senza però riuscirvi. Continuò le ricerche finché non incontrò un anziano abate di un monastero Zen che gli indicò alcuni testi da consultare. Si imbatté così nei simboli sacri del Reiki, riportati in alcune antichissime scritture tibetane. Pur intuendone lo straordinario potere non possedeva la chiave di utilizzo, poiché le scritture non spiegavano in qual modo i simboli potessero essere attivati.
Mikao Usui si recò allora sulla montagna sacra Kuriyama dove decise di meditare e digiunare per ventuno giorni in attesa della risposta. La storia racconta che dopo i ventuno giorni non aveva percepito nulla di particolare, e per questo era molto afflitto. Ma proprio all’alba dell’ultimo giorno il cielo si illuminò improvvisamente, una luce in mezzo alla fronte lo colpì ed i simboli gli apparvero nel cielo insieme al loro significato.
Felice e pieno di gratitudine cominciò a correre all’impazzata giù dalla montagna per raccontare al suo amico abate la splendida esperienza che aveva fatto. Ma non rendendosi conto della pendenza del sentiero, inciampò e si ferì piuttosto gravemente. Portando la sua mano sulla ferita uno stupore infinito lo pervase quando vide che si rimarginava immediatamente. La storia prosegue con la descrizione di altri eventi caratterizzati da una prodigiosa guarigione ogniqualvolta poneva le sue mani su persone ammalate o ferite. Nacque cosi il Reiki, metodo di guarigione naturale attraverso l’uso consapevole dell’Energia Vitale che assimiliamo dall’Universo per farla scorrere nel nostro corpo attraverso i famosi Sette Chakra.
Mikao Usui volle insegnare a molte altre persone la chiave di lettura dei simboli e come utilizzarli, ma l’esperienza gli insegnò che solo persone purificate nel corpo e nell’anima possono aiutare altre persone a purificare i loro canali energetici, possono utilizzare positivamente questo straordinario sistema di guarigione naturale.
Il Reiki può essere vissuto sia da “cliente” sottoponendosi ad una serie di trattamenti, o da operatore, ovvero Reiker in grado di trasmettere l’energia a sé stessi e agli altri.
La parola Reiki è composta di due parti: Rei, che vuol dire Energia Universale; Ki, che si riferisce all’Energia che fluisce all’interno di ogni essere vivente. Alla nostra nascita il Ki fluisce naturalmente nel nostro corpo e veniamo continuamente alimentati dal Rei che assimiliamo attraverso la respirazione e i pori della nostra pelle, nonché dai Chakra che sono in via di formazione. Man mano che cresciamo, però, il libero fluire delle nostre emozioni viene spesso bloccato dagli adulti e dalle situazioni di vita nelle quali ci imbattiamo.
Il blocco di un’emozione comporta la momentanea chiusura del Chakra corrispondente, e ciò allo scopo di proteggere il bambino da situazioni emotivamente insostenibili. Quando la situazione emotiva toma alla normalità il Chakra corrispondente toma ad aprirsi e a far fluire nuovamente l’energia nel corpo. Ma se una determinata situazione emotiva non si sblocca, il Chakra ne subirà delle conseguenze non facili da superare. Se ad un bambino viene impedito di esprimere le sue emozioni in modo diretto, per esempio di lasciarsi andare alla paura o alla gioia con lacrime, urla o comportamenti la cui funzione è la scarica emotiva, il Quinto Chakra si chiuderà a mo’ di protezione della gola che non può lasciar andare il flusso energetico della sua espressività. Se la situazione si cronicizza, nel senso che il bambino impara a non esprimere sufficientemente la sua verità e la sua creatività attraverso la gola, il Quinto Chakra resta chiuso con conseguenze che la medicina ufficiale certo non collega a questi fattori psico-energetici: potrebbe cioè svilupparsi un’infiammazione delle tonsille (frequentissima nei bambini) e da adulti problematiche alle corde vocali o alla tiroide.
Questo è solo un esempio. Potremmo citarne altri, ognuno per un Chakra, visto che ad ogni Chakra corrispondono degli organi e delle funzioni psicofisiche ben precisi.
Il Chakra del Cuore, per esempio, è collegato alle funzioni organiche e psicologiche del sistema cardiocircolatorio. Una sofferenza molto accentuata, connessa con l’amore verso qualcuno o se stessi, ma non adeguatamente espressa, può provocare una diminuzione del flusso energetico in quegli organi, sempre a causa del canale energetico corrispondente che si chiude e non lascia più passare l’Energia necessaria per la sua salute, con la conseguenza che negli anni possono svilupparsi cardiopatie più o meno gravi fino a giungere all’infarto.
Questi esempi sono volutamente espressi in modo semplicistico proprio per offrire un’informazione facilmente assimilabile dal lettore.
Cosa fare allora per ripristinare un corretto flusso energetico nel nostro corpo allo scopo di stare bene, sia fisicamente, sia psicologicamente, sia energeticamente?
Possiamo utilizzare il metodo del Reiki, che ci offre la possibilità di sbloccare il flusso energetico nel nostro corpo grazie alla trasmissione dell’Energia Vitale Universale da parte di un Reiker. E’ Reiker colui che è stato “attivato”, che ha cioè “preso” il primo livello nel corso di un seminario condotto da un Reikimaster. Se vuole proseguire nel cammino verso la consapevolezza e la spiritualità intesa come dimensione esistenziale e mettersi al servizio dell’umanità, può “prendere” il secondo livello e, se vuole diventare Reikimaster, “prende” il terzo livello mantenendo così pulito il canale energetico e recuperando la perduta capacità infantile di essere in costante sintonia con le proprie emozioni.
Il Reiker pone le sue mani sui punti corporei più ricettivi allo scopo di trasmettere l’Energia Vitale Universale al suo cliente o a sé stesso, sbloccando cosi i Chakra compromessi. Il trattamento ha la durata di un’ora circa e si svolge in un luogo tranquillo in cui il soggetto trattato è disteso, riceve l’energia dalle mani calde del Reiker nel dolce ascolto di una musica specifica. Alla fine del trattamento il soggetto si sentirà bene, rivitalizzato anche se molto rilassato e, ad una lettura dei Chakra, questi risulteranno tutti aperti, il che vuol dire che il normale flusso energetico è stato ristabilito.
Tuttavia l’equilibrio energetico non é stabile ma è condizionato dall’equilibrio psicologico. Pertanto se la problematica psicologica non viene evidenziata, analizzata, elaborata e superata, i Chakra che siano stati aperti dopo un trattamento verranno inevitabilmente richiusi allorché il soggetto si ritroverà nella stessa situazione che ha creato il blocco.
E’ necessario allora, a mio avviso, integrare il metodo del Reiki con un percorso psicologico effettuato con uno psicoterapeuta del futuro, un professionista cioè che abbia già percorso la via dell’Evoluzione Spirituale e che abbia avuto il coraggio di inserire nella sua prassi professionale metodi di riequilibrio energetico non ancora riconosciuti dalla Psicologia Ufficiale, quali quelli connessi con l’Energia e la Spiritualità. A onor del vero, ormai da molti anni questi metodi sono entrati negli studi di molti psicologi che “osano l’oltre” i quali, informando i propri pazienti che si sta usando un metodo “sperimentale” e ottenendone l’autorizzazione ad applicarlo su di essi, ottengono risultati davvero eccellenti nel trattamento delle psicopatologie e delle psicosomatosi, con notevole riduzione dei tempi di terapia.
Il massimo dei risultati si può ottenere se lo stesso psicoterapeuta è un Reikimaster.
(*) vedi della stessa autrice n° 12 di Riflessionline
(**) vedi della stessa autrice n° 13 di Riflessionline
(***) vedi della stessa autrice n° 9 di Riflessionline
(****) vedi della stessa autrice n° 7 di Riflessionline
(*****) vedi della stessa autrice n° 3 di Riflessionline